La Banca centrale europea ha preso una decisione unanime, procedendo con il nono rialzo dei tassi di interesse nell'ultimo anno. Questa mossa ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%. La situazione economica preoccupante ha portato la BCE a cercare un equilibrio tra l'aumento dei tassi e la necessità di sostenere l'inflazione, che continua a scendere ma si mantiene ancora sopra il target del 2%.
Il Consiglio direttivo della BCE ha riconosciuto il deterioramento delle prospettive a breve termine dell'attività economica. La domanda più debole ha colpito il settore manifatturiero e gli investimenti stanno mostrando segni di peggioramento. Tuttavia, l'economia dei servizi rimane forte, anche se sta perdendo slancio, e il mercato del lavoro mantiene la sua robustezza con bassi livelli di disoccupazione. Nonostante ciò, alcuni indicatori segnalano un possibile rallentamento a causa del calo nel settore manifatturiero.
La BCE prevede che l'inflazione continuerà a scendere nel corso dell'anno, ma resterà sopra il target per un periodo prolungato. Gli ultimi rialzi dei tassi di interesse stanno influenzando l'economia attraverso un restringimento delle condizioni di credito e una riduzione della domanda, elementi cruciali per ricondurre l'inflazione al target desiderato. Le decisioni future della BCE si baseranno sulle prospettive dell'inflazione, sulle dinamiche dell'inflazione di fondo e sull'efficacia della trasmissione della politica monetaria.
La BCE ha annunciato il nono rialzo dei tassi di interesse nell'ultimo anno, evidenziando l'attenzione all'inflazione e alla necessità di rafforzare l'economia. Nonostante i timori di un rallentamento economico, la BCE ha escluso la possibilità di un taglio dei tassi e sta cercando un equilibrio tra l'aumento dei tassi e il mantenimento dell'inflazione al 2%. Le prossime riunioni del Consiglio direttivo saranno cruciali per capire come la BCE intende affrontare la situazione economica sfidante dell'Eurozona
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La Banca centrale europea ha preso una decisione unanime, procedendo con il nono rialzo dei tassi di interesse nell'ultimo anno. Questa mossa ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%. La situazione economica preoccupante ha portato la BCE a cercare un equilibrio tra l'aumento dei tassi e la necessità di sostenere l'inflazione, che continua a scendere ma si mantiene ancora sopra il target del 2%.
Il Consiglio direttivo della BCE ha riconosciuto il deterioramento delle prospettive a breve termine dell'attività economica. La domanda più debole ha colpito il settore manifatturiero e gli investimenti stanno mostrando segni di peggioramento. Tuttavia, l'economia dei servizi rimane forte, anche se sta perdendo slancio, e il mercato del lavoro mantiene la sua robustezza con bassi livelli di disoccupazione. Nonostante ciò, alcuni indicatori segnalano un possibile rallentamento a causa del calo nel settore manifatturiero.
La BCE prevede che l'inflazione continuerà a scendere nel corso dell'anno, ma resterà sopra il target per un periodo prolungato. Gli ultimi rialzi dei tassi di interesse stanno influenzando l'economia attraverso un restringimento delle condizioni di credito e una riduzione della domanda, elementi cruciali per ricondurre l'inflazione al target desiderato. Le decisioni future della BCE si baseranno sulle prospettive dell'inflazione, sulle dinamiche dell'inflazione di fondo e sull'efficacia della trasmissione della politica monetaria.
La BCE ha annunciato il nono rialzo dei tassi di interesse nell'ultimo anno, evidenziando l'attenzione all'inflazione e alla necessità di rafforzare l'economia. Nonostante i timori di un rallentamento economico, la BCE ha escluso la possibilità di un taglio dei tassi e sta cercando un equilibrio tra l'aumento dei tassi e il mantenimento dell'inflazione al 2%. Le prossime riunioni del Consiglio direttivo saranno cruciali per capire come la BCE intende affrontare la situazione economica sfidante dell'Eurozona
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